Imprenditore, filantropo, ricercatore, amante delle arti in ogni loro espressione, Marino Golinelli era un uomo con una visione ottimistica del futuro, che credeva che la conoscenza fosse il fondamento di ogni progresso umano.
Era convinto che l’imprenditore avesse il dovere morale di restituire alla società parte delle sue fortune: l’azienda da lui fondata nel 1948, oggi Alfasigma, cresciuta continuamente negli anni grazie a investimenti costanti in ricerca e sviluppo, è oggi una delle più importanti industrie farmaceutiche del mondo.
Fin dall’inizio della sua lunga carriera, ha sposato l’idea che il binomio tra scienze e arti fosse ispirazione per arrivare a una visione olistica, capace di dare una risposta ai perché fondamentali e universali della nostra vita.
In quest’ottica, nel 1988 – anno in cui si celebrò il nono centenario dell’Università di Bologna – diede vita alla Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, diffondere la cultura scientifica, e favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani.
L’interesse per l’arte di Marino Golinelli è sempre cresciuto negli anni, così come la sua collezione di opere d’arte, curata assieme alla moglie Paola.
È uno dei primi membri del Comitato Consultivo della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia. La sua attività imprenditoriale, sostenuta da una curiosità personale multiforme che condivide con la moglie, li ha portati a viaggiare in ogni angolo del pianeta, dall’Africa all’Asia, passando per le grandi capitali del mondo, il che ha permesso loro di entrare in contatto con culture diverse, di visitare musei, gallerie, fiere internazionali e di conoscere tantissimi artisti.
Non ha mai amato definirsi “collezionista”, ma ha sempre preferito “ricercatore”, perché considerava le opere d’arte che acquistava uno strumento per conoscere e decifrare il mondo, una chiave d’interpretazione fondamentale della realtà. Anche la musica, soprattutto quella classica, occupava un posto speciale nel suo cuore: fonte di emozioni, scoperte, passioni e domande mai sopite.
Tutto ciò non è soltanto estetica, ma etica dell’arte.
In questo quadro, non meno importante fu la sua attività filantropica, che si è tradotta, oltre che nella pratica quotidiana di Fondazione Golinelli, anche nel sostegno concreto a istituzioni importanti come il Teatro Comunale di Bologna, la Fondazione Cineteca di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia, con il progetto “Nuova Musica” dedicato a giovani compositori, e il Teatro alla Scala con la Fondazione “Milano per la Scala”.